A Franco Serrapica
È difficile parlare di qualcuno che non c’è più, senza piangere, quando questo qualcuno, era un fratello un amico, una persona che faceva parte della tua vita da anni, una persona che ti ha sempre aiutato, al quale non puoi rimproverare niente, se non quello di averti voluto bene, a volte anche quando non te lo meritavi, e di avertelo dimostrato in più e più occasioni.
Questo qualcuno si chiamava , Franco Serrapica, Dio, o chi per lui , ha deciso che a 56 anni era giunto il momento di abbandonare, questa terra, sua moglie , sua figlia , i suoi parenti, i suoi amici, e tutte le attività che lui faceva, era presente in mille iniziative Franco, sempre disponibile, sempre pronto ad aiutarti, non ti diceva mai di no, ho sempre pensato che chi un po’ come me e soprattutto come lui, fa tantissime cose è perchè sente che non ha molto tempo, che non vivrà a lungo, lo sò è triste pensare tutto questo, ma ognuno di noi, credo, ha una sensazione che si porta dentro da tanto tempo. Ecco Franco mi dava l’impressione, di voler far tutto ciò che poteva fare, e lo faceva sempre con gioia. Era un uomo di fede Franco, andava in chiesa spesso, non beveva, non fumava, era attento a quello che mangiava, a volte ti chiedi ma come è possibile?Ma poi ti rendi conto, che siamo poca cosa su questa terra, che oggi ci siamo e domani chissà, e questo lui lo sapeva bene.
Nella sua breve vita, lascia
tanti ricordi, tante persone che gli hanno voluto e gli vorranno sempre
bene, ognuno di loro ha un motivo per ricordarlo, sorridente nei suoi
baffi, tifoso all’inverosimile della Puteolana, anche se non era nato a
Pozzuoli, molto di più di tanti che come me, a Pozzuoli ci sono nati. Un
mare di gente al funerale gli ha voluto dimostrare il suo affetto, e
questo lui lo sapeva, sapeva che tante persone gli volevano bene. Di me
diceva sempre “ Oreste? Oreste ti telefona e ti dice che vuole fare,
realizzare, le cose più assurde e strampalate, e tu pensi va buo’, falle
parla’, a cape e chiste nun è bona” e poi invece un mattina ti
svegli e fai parte di un progetto, di una compagnia teatrale, di una
associazione, e tante altre cose “ a me questa cosa, mi piaceva, ed
era la verita’, se pensavo a una iniziativa da fare, era sempre lui a cui
pensavo per primo, è stato un dei pochi che ha sempre creduto nei miei
progetti e mi ha sempre appoggiato, in fondo mi voleva bene , credo per
la mia testardaggine a portare avanti le cose e a crederci. Potrei
parlare per giorni di Franco, e potrei dire solo cose belle, so che ha
fatto del bene a tanta gente, e tanta gente ha approfittato del suo cuore,
della sua grande voglia di dare e fare del bene, io glielo rimproveravo
spesso, e lui mi diceva Ore’ nun ce a faccio,
E' la domanda che ci facciamo tutti quando muore un giusto, una persona buona, qualcuno che è incapace di fare del male, perché conosce il valore dell’amore e della vita vissuta per gli altri . Vedere gli altri sorridere era un gioia profonda per Franco, lo faceva star bene, come una vittoria della sua squadra del cuore, la Puteolana, nella nostra compagnia teatrale era un punto fisso, un pilastro, era bravo, senza mai essere presuntuoso, faceva ridere un sacco di gente, regalava i biglietti, molto spesso li pagava lui, non ha mai preteso niente da me, anzi, mi ha sempre dato di più di quello che gli chiedevo, l’unico che mi ha sempre sostenuto, ci ha sempre creduto e che non mi ha mai abbandonato, che non mi hai mai tradito, l’unico che è riuscito a perdonarmi, quando ho sbagliato e non volevo ammetterlo, quando mi arrabbiavo e non mi mandava a quel paese, sempre presente in tutte le mie commedie, anche quando all’inizio a vederci c’erano solo quattro gatti, e noi anziché far ridere su quel palco, facevamo piangere, e qualcuno gli diceva , ma chi t’o’ fa fa?, però lui c’era, e ci sarebbe sempre stato, e ci sarà ancora, sempre, un indimenticabile sul palco e nella vita, sara' sempre nei nostri cuori, nei nostri pensieri, in tanti momenti passati insieme, insieme a noi e a tutti quelli che gli hanno voluto veramente bene, e sono tanti. Oreste De Santis |