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Piscina
Mirabilis
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La Piscina Mirabilis è un monumento archeologico romano sito nel comune
di Bacoli, nella Città metropolitana di Napoli.Costruita in età augustea
a Miseno, sul lato nord-ovest del Golfo di Napoli, originariamente era
una cisterna di acqua potabile. Il nome attuale le fu attribuito nel
tardo Seicento.[1] Si tratta della più grande cisterna nota mai
costruita dagli antichi romani, ed aveva la funzione di approvvigionare
di acqua le numerose navi della Classis Misenensis, poi divenuta Classis
Praetoria Misenensis Pia Vindex, che trovava ormeggio e ricovero nel
porto di Miseno.La cisterna venne interamente scavata nel tufo della
collina prospiciente il porto, ad 8 metri sul livello del mare. A pianta
rettangolare, è alta 15 metri, lunga 70 e larga 25, con una capacità di
12.000 metri cubi. |
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Tempio di
DIana
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INei pressi della soppressa stazione
ferroviaria di Baia, sola in mezzo al verde di un podere, si erge
imponente la più grande delle cupole baiane. Identificata come tempio,
per il rinvenimento di un bassorilievo con animali e di un fregio con
iscrizione inneggiante alla dea della caccia, in realtà è quanto rimane
di un’antica aula termale, il resto più considerevole di un palatium cum
stagno realizzato da Alessandro Severo nel primo quarto del III secolo
d.C.
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Tempio di
Venere
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lL culto
di Venere a Baia è attestato da diverse iscrizioni lapidee e, stando
agli storici, almeno due dovevano essere i templi eretti in onore della
dea. Da Stazio apprendiamo che a Baia si prestava culto a Venere Lucrina,
in un tempio eretto in suo onore, il quale doveva determinarsi sulle
alture sovrastanti l’omonimo lago. Viceversa, il fortuito ritrovamento
di una lastra di marmo, nei pressi del Castello Aragonese con iscrizione
(relativa al III secolo d.C.), attesta l’esistenza, non lontano dallo
stesso maniero, di un tempio dedicato alla Venere Celeste. |
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Tempio di
GIove - Terrazza Cumana
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Durante l'età greca, probabilmente tra il VI[1] e V secolo a.C.[2],
venne costruito un primitivo tempio dedicato a Demetra, divinità molto
venerata dai cumani; il tempio di Giove, di cui però non si ha alcuna
testimonianza che fosse effettivamente dedicato a Giove[3], sorse sul
precedente tempio e venne costruito alla fine del I secolo, in età
augustea[1]; tra la fine del V e l'inizio del VI secolo venne
trasformato in basilica cristiana, dedicata a san Massimo martire[4] e
diventando cattedrale della diocesi di Cuma; in questo periodo subì
notevoli mutamenti[2]. Fu abbandonato nel XIII secolo a seguito dello
spopolamento di Cuma ed esplorato tra il 1924 ed il 1932.
CONTINUA |
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